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Protesta a Palermo, lancio di uova contro la sede del Partito Democratico. Tutte le foto

“Chi ha generato la crisi con le sue scelte a favore di banche, finanza, multinazionali e privatizzazioni oggi è ancora là a comandare", afferma Emiliano Spera portavoce del comitato Prendo Casa Palermo

PALERMO. In occasione dello sciopero sociale metropolitano che vede in tutta Italia lavoratori, disoccupati, precari, studenti, migranti, movimenti per
il diritto all'abitare e tanti altri segmenti sociali mettersi in gioco contro
le politiche di austerity e impoverimento del Governo Renzi il movimento palermitano è sceso in piazza con un determinato e composito corteo cittadino. Più di cinquecento palermitani precari, disoccupati e senza casa dietro un unico striscione che a chiare lettere recita quello che è l'obiettivo comune cui tutti questi segmenti sociali tendono: ribaltare l'austerity, esprimere con forza la propria opposizione contro chi governa e decide sul lavoro, sui salari e in definitiva sui diritti.

Nel mirino la sede del Partito Democratico dove c'è stato un lancio di uova. “Chi ha generato la crisi con le sue scelte a favore di banche, finanza, multinazionali e privatizzazioni oggi è ancora là a comandare; noi, che la crisi la stiamo pagando, siamo quelli che non si rassegnano, che sanno che la crisi deve pagarla chi ha fatto gli interessi dei poteri forti contro la povera gente e il Partito Democratico è per noi l'attore principale di questi processi. Soldi alle banche privatizzazione di beni pubblici, grandi e inutili opere, - afferma Emiliano Spera portavoce del comitato Prendo Casa Palermo - aziendalizzazione di scuole e università, attacco ai sindacati e ai lavoratori, tasse agli indigenti. Il Piano Casa targato Lupi ad esempio proponendo semplici misure tampone non solo non pone un piano realmente risolutivo dell'emergenza abitativa in più ne peggiora le condizioni criminalizzando chi in maniera autonoma cerca di garantirsi il diritto negato di avere un tetto e limitandosi a proporre delle misure che non sono di certo risolutive per i più indigenti ma che vanno incontro solo a speculatori e palazzinari".

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