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Iachini e la serie A, un rapporto da... ricucire

L’uomo dei miracoli in B non ha mai sfondato nella massima serie. Al Chievo, alla Samp e a Brescia è sempre stato esonerato. E ora spera di invertire il trend

PALERMO. È l'uomo delle promozioni, dei campionati dominati o delle rimonte impossibili. Poi c'è il rovescio della medaglia, cioè gli approcci problematici ai campionati di serie A. Beppe Iachini, quattro promozioni dalla B in carriera, nell'ordine Chievo, Brescia, Sampdoria e Palermo. Escludendo la stagione in corso,alle precedenti tre promozioni hanno fatto seguito altrettanti esoneri, maturati inmodalità diverse.

Tirare fuori il Palermo dall'attuale situazione di crisi, forse, è per lui una sfida nella sfida. Ci sono risposte da dare a chi lo reputa «allenatore buono per la serie B», ci sono pregiudizi da ribaltare in suo favore. Qualcosa è andato storto negli avvii di campionato in massima serie nelle stagioni 2008-2009, quando allenava il Chievo Verona, e nel 2010-2011, quando sedeva sulla panchina del Brescia.

Quella che di fatto sarebbe stata la sua meritata terza serie A, alla Sampdoria nel 2012, non gliela fecero neppure iniziare. Fatti cui seguono curiosità, su tutte la fatalità che volle il suo primo esonero in serie A proprio a seguito di una partita persa dal Chievo a Palermo. Poi ci sono i "fantasmi", che sono sempre gli stessi: Di Carlo lo sostituì al Chievo, Ciro Ferrara alla Sampdoria. Fu un avvio turbolento quello del campionato 2008-2009. Un esonero non preventivabile alla fine della stagione precedente, quella serie B 2007-2008 vinta con il record di 85 punti, poi superato lo scorso anno dal Palermo arrivato a quota 86.

Nonostante quel record, il 4 novembre 2008, dopo dieci giornate, Iachini venne sollevato dall'incarico e sostituito da Domenico Di Carlo. Decisiva per Iachini in quell'avvio di stagione fu proprio la trasferta di Palermo del 2 novembre (vinsero i rosa 3-0 con reti di Miccoli, Kjaer e Cavani).

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