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Palermo, manca il decreto: intanto partono i saldi sottobanco

PALERMO. Vendite in saldo a partire dal 4 gennaio 2014 e finestre promozionali per quasi tutto l'anno. I commercianti chiedono l'abolizione della comunicazione ai Comuni per l'inizio delle vendite promozionali. E intanto, nei negozi è già tempo di sconti. I saldi sottobanco sono ormai prassi comune, e alle casse basta chiedere il ritocco del prezzo. Sarà la crisi, la paura di spendere, sta di fatto che gli unici disposti a fare acquisti si muovono dove c'è lo sconto, allettati anche dalle cartoline di invito da parte dei commercianti, dal tam tam in rete e dal passaparola. Sconti per tutti, mentre si apre la discussione su quando fare cominciare i nuovi saldi invernali, che rischiano di essere già vecchi prima di partire. Prassi che, logicamente, viene condannata dalle associazioni di categoria, che, pur capendo il momento critico, muovono il dito sui loro colleghi accusandoli di «concorrenza sleale».
Per chi aspetta le regole, invece, le direttrici per disegnare il nuovo decreto regionale che fissa per il biennio successivo le date dei saldi di fine stagione, sono in fase di completamento. Per la firma sull'atto manca solo il passaggio tra l'assessore regionale alle Attività produttive, Linda Vancheri, e le associazioni di categoria, che si terrà domani. Anche se la bozza di decreto prevede l'inizio dei saldi invernali a partire dal 2 gennaio (con chiusura il 15 marzo) e di quelli estivi il primo sabato di luglio (chiusura il 15 settembre), le associazioni, in testa Confcommercio Sicilia, hanno osservato che il 4 gennaio è la data ideale. «Diamo merito all'assessore Vancheri di essersi mossa con tempismo e di avere chiesto alle associazioni idee e suggerimenti - dice Pietro Agen, presidente di Confcommercio Sicilia -. Al tavolo proporremo piccole modifiche al decreto, a cominciare dalla data di inizio dei saldi: il 4 gennaio anziché il 2. E il motivo è semplice - spiega Agen -: a poche ore dal Capodanno, i commercianti avrebbero difficoltà a comporre le vetrine, a cambiare i prezzi. Insomma, una corsa che potrebbe essere evitata con qualche giorno in più per i preparativi alla campagna dei saldi».
Ma l’orizzonte che vedono le associazioni va ben oltre i prossimi saldi. Sul campo scende anche Federmoda. «Dovrebbe ormai essere prossima l'entrata in vigore di una data unica di inizio saldi, il 5 gennaio, per tutte le regioni - dice il presidente di Federmoda Palermo, Patrizia Di Dio - Dal 2015 chiederemo l'adeguamento alla data unica. Nel frattempo, il 4 gennaio del prossimo anno ci sembra un buon inizio». L’assessore ha chiesto anche un confronto per ciò che riguarda le vendite promozionali, che vorrebbe fissare dentro due periodi, anche a saldi già iniziati: primo febbraio-15 maggio e primo agosto-15 novembre. Resterebbero fuori i mesi di giugno e dicembre. Una proposta vista di buon occhio dalla Confcommercio, almeno in questa fase.
«Non vedo grossi problemi su queste date - continua Agen -, quello che chiediamo, invece, è l'eliminazione della comunicazione che i commercianti devono fare ai Comuni per l'inizio delle vendite promozionali, un passaggio inutile».
Su promozioni e comunicazioni interviene il coordinatore regionale di Confimprese, Giovanni Felice. «Mettere i paletti alle vendite promozionali è un non senso, visto che la norma nazionale le blocca nel periodo immediatamente antecedente ai saldi, quindi anche ventiquattro ore prima - dice Felice -. Inoltre, sempre la norma nazionale, stabilisce che non è necessaria la comunicazione ai Comuni e che non esiste più il vincolo di un numero di prodotti messi in vendita. Tutte informazioni che i piccoli commercianti non hanno, per cui spesso vengono multati per avere venduto la merce in promozione a giugno e dicembre».

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