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Riapre dopo due anni la chiesa della Martorana

Gli interventi hanno riportato allo splendore originario affreschi, decorazioni, mosaci dorati, pavimenti, stucchi, sculture e apparati decorativi

PALERMO. Riapre, dopo due anni di restauri,  la chiesa di Santa Maria dell'ammiraglio più conosciuta come la  Martorana. È uno dei gioielli di Palermo che testimoniano la  stratificazione di varie culture: da quella normanna al barocco.  Gli interventi hanno riportato allo splendore originario  affreschi, decorazioni, mosaci dorati, pavimenti, stucchi,  sculture e apparati decorativi. Alla riapertura sono intervenuti  tra gli altri il sindaco Leoluca Orlando, l'assessore alla  cultura Francesco Giambrone, il sovrintendente ai beni culturali  Gaetano Gullo.     Tra le tante sorprese, il recupero di dipinti del pittore  fiammingo Guglielmo Borremans, vissuto a Palermo nel '700.     La chiesa della Martorana, che prende il nome dal vicino  convento delle benedettine, fu edificata nel 1143 da Giorgio  Antiocheno, grande ammiraglio di re Ruggero il normanno. Nel  1221 fu affidata al clero greco e ancora oggi si celebrano  funzioni di rito greco-ortodosso. Nel 1588 fu abbattuta e  modificata la facciata originale, tra il 1783 e il 1786 furono  abbattuti l'abside centrale e il presbiterio.  

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