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Studenti in piazza contro i tagli per il rilancio

Stamattina un'altra protesta in occasione dello sciopero della scuola indetto dalla Flc-Cgil. Per i ragazzi "il risultato di queste politiche provoca un impoverimento culturale e formativo della società". Il corteo parte da piazza Vittorio Veneto. Manifestano la Rete degli studenti medi e l'Unione degli universitari

PALERMO. Altra protesta degli studenti stamattina a Palermo in occasione dello sciopero della scuola indetto dalla Flc-Cgil . Unione degli Universitari e la Rete degli studenti medi di Palermo scendono in piazza "per manifestare, con un corteo da piazza Vittorio Veneto, il loro dissenso nei confronti - affermano - di un modo di fare politica che non tende alla crescita sociale bensì all'adempimento di obblighi contratti con chi oggi si pone al di sopra degli interessi statali". Le precedenti proteste si erano svolte il 14 e il 17 novembre.

"E' ormai chiaro che la spesa pubblica viene considerata come il male da evitare ma anziché cercare alternative per rilanciare la crescita sociale, - affermano - e non soltanto economica, del nostro paese si preferisce tagliare tutto quello che è possibile tagliare affinché possano essere rispettati gli interessi dei grossi privati bancari e finanziari".

Per gli studenti "il risultato di queste politiche provoca un impoverimento culturale e formativo della società e non  fa altro che allontanare sempre più i giovani dai luoghi di studio e di dibattito".

Migliaia di studenti stanno manifestando a Palermo contro il ddl ex Aprea e le politiche del
governo Monti. Il lungo serpentone, organizzato dal coordinamento degli studenti medi e Cobas, con in testa lo striscione dell' assemblea delle scuole palermitane in agitazione è partito da piazza Politeama, sta attraversando le vie del centro. Ciascuna scuola ha raggiunto con cortei non autorizzati il luogo della manifestazione. Gli studenti in piazza hanno portato anche una bara di cartone simbolo della 'morte della scuola pubblica''.

"Siamo qui contro la crisi e tagli e il ddl ex Aprea che smantella definitivamente la scuole - dice Federico Guzzo rappresentante di istituto del Regina Margherita e portavoce dell'assemblea delle scuole in agitazione - diciamo no alla crisi e si ai diritti". Urlano i ragazzi: "noi la crisi non la paghiamo e occupiamo tutto se ci bloccano il futuro noi blocchiamo la città". Poi all'altezza di Piazza Verdi hanno deciso di proseguire in corteo fino alla stazione Centrale, per unirsi agli operai della Gesip, riuniti a piazza Pretoria, mentre lo spezzone dei Cobas dovrebbe separarsi dagli studenti per dirigersi verso la Prefettura. Lanciati anche alcuni petardi.


STRAPPATI I MANIFESTI DEL PD.
 Lungo il percorso della manifestazione degli studenti delle scuole in agitazione sono stati strappati i manifesti delle primarie del Centrosinistra e quelli del Pd con Bersani affissi nei giorni scorsi per un incontro organizzato dai democratici con il segretario nazionale, in vista delle consultazioni di domani.

"Siamo senza partiti e sindacati perché non ci sentiamo rappresentati da gente che da sempre svende e smantella i diritti di studenti e lavoratori. Il problema reale è che la nostra è generazione senza prospettive né futuro - dice Federico Guzzo rappresentante di istituto del Regina Margherita e portavoce dell'assemblea delle scuole in agitazione -. Rischiamo di non avere un tetto domani senza il supporto delle nostre famiglie che fanno da ammortizzare sociale, e nel frattempo dato lo stato dell'edilizia delle scuole rischiamo che pezzi di cornicioni ci cadano in testa mentre studiano".

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