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Bimbo sbranato: ci sono speranze dopo l'intervento

FInora l'operazione sembra essere perfettamente riuscita. Ma bisognerà attendere una settimana per stabilire se il trapianto di pelle ha attecchito

PALERMO. Sono sempre stabili ma gravi le condizioni del bambino di otto anni che lunedì pomeriggio è stato attaccato e ferito dal rottweiler del padre nella sua abitazione di campagna. Il piccolo è sempre ricoverato nel reparto di rianimazione di Villa Sofia, dove è stato portato subito dopo l’aggressione.

Fino ad ora l’operazione a cui è stato sottoposto nel tardo pomeriggio di martedì, cioè il trapianto del derma artificiale rigenerativo al posto del cuoio capelluto, portato via dalla furia dell’animale, sembra essere perfettamente riuscito.

I medici del reparto di chirurgia plastica sono comunque cauti: per avere la certezza che tutto sia andato per il migliore dei modi, è necessario attendere una settimana, giusto il tempo per capire cioè se la pelle è attecchita.

Il decorso post-operatorio, comunque, lascerebbe ben sperare. Il bambino fino ad allora rimarrà ricoverato sempre nel reparto di rianimazione, in attesa, dopo, di essere trasferito.
La prognosi rimane riservata. Accertamenti in atto anche per l’eventuale trasmissione del virus della Rabbia.

Lunedì era stato effettuato un intervento sul piccolo, dove gli era stata praticamente ricostruita una parte del volto, orribilmente sfigurato dalla furia del rottweiler. Ferite talmente gravi da indurre i medici a dire che il bambino era stato letteralmente sbranato dall’animale. Queste sono «solo» le prime due operazioni a cui lo sfortunato bimbo dovrà essere sottoposto.

In attesa di sviluppi sono anche in corso le indagini sull’aggressione che ha portato alle gravissime ferite subite dal bimbo di otto anni. Si sta vagliando, con la massima cautela, l’iscrizione nel registro degli indagati dei genitori del piccolo, che ormai da giorni non si muovono dall’ospedale dove è ricoverato il figlio, distrutti e disperati.

L’inchiesta è coordinata dal procuratore aggiunto Maurizio Scalia e dal sostituto Rita Fulantelli. Un’inchiesta che si preannuncia complessa e che per adesso è alle primissime battute.
Visto lo stato di choc in cui si trovano i genitori della piccola vittima, infatti, finora non è stato neppure possibile interrogarli e ricostruire esattamente la dinamica dei fatti.

Finora è stato accertato soltanto che il bambino, al momento dell’aggressione, era solo con l’animale, e che non sarebbe stata la prima volta, dato che il piccolo era a quanto pare solito giocare con il cane, come hanno raccontato nei giorni scorsi anche il padre e i parenti del piccolo. «Quel cane non aveva mai dato problemi e - racconta uno zio - giocava spesso con mio nipote». Una vicenda insomma tutta da ricostruire.

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