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Ragazza uccisa, il racconto della vicina: "Voleva ucciderle entrambe"

La donna, interrogata ieri, ha raccontato una scena agghiacciante: Caruso era chinato su Lucia e continuava a colpirla col coltello. Accanto c'era Carmela già esanime. «Che stai facendo? Smettila», ha gridato la vicina. E Samuele è fuggito

PALERMO. Se non fosse stato interrotto da una vicina di casa, accorsa per le grida, avrebbe certamente ucciso anche Lucia: Samuele Caruso, il 23enne cha ha accoltellato l'ex fidanzata, Lucia Petrucci, e assassinato la sorella della ragazza, Carmela, voleva ammazzare entrambe. Una conclusione confermata dalla testimonianza della condomina delle due vittime che ha messo in fuga il killer.  La donna, interrogata ieri, ha raccontato una scena agghiacciante: Caruso era chinato su Lucia e continuava a colpirla col coltello. Accanto c'era Carmela già esanime. «Che stai facendo? Smettila», ha gridato la vicina. E Samuele è fuggito. Il ragazzo, arrestato poco dopo il delitto, è accusato di omicidio e tentativo di omicidio aggravati dalla premeditazione e dai motivi abietti e futili. L'indagato ha confessato: il pm Caterina Malagoli sta valutando - e decisiva sarà per la decisione la testimonianza di Lucia - la possibilità di
scegliere il rito immediato, saltando così la fase dell'udienza preliminare.  Proseguono intanto le indagini su tre presunti favoreggiatori di Caruso, un amico e la madre e un cugino che lo avrebbero aiutato durante la fuga.

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