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Gesip, niente cassa integrazione

I dipendenti di enti e società a totale partecipazione pubblica sono esclusi dalla cassa integrazione in deroga, dunque anche gli operai della Gesip, azienda controllata dal comune di Palermo. Il principio è stato messo per iscritto in un verbale di intesa tra Regione e parti sociali

PALERMO. I dipendenti di enti e società a totale partecipazione pubblica sono esclusi dalla cassa integrazione in deroga, dunque anche gli operai della Gesip, azienda controllata dal comune di Palermo. Il principio è stato messo per iscritto in un verbale di intesa stilato al termine della riunione di due giorni fa tra il direttore generale del dipartimento lavoro della Regione Anna Rosa Corsello e i rappresentanti di Confindustria, Cigl, Cisl, Uil, Legacoop, Confcoperative e Cna.

Dal verbale emerge anche che le somme vanno liquidate in ordine cronologico. A disposizione ci sono 50 milioni, fondi insufficienti a coprire tutte le istanze istruite da aziende private, per le quali bisognerebbe reperire altri 99 mln. La Gesip, dunque, in ogni caso dovrebbe mettersi in coda, avendo presentato la richiesta il 20 settembre. Le parti sociali hanno fatto mettere a verbale «la inderogabile necessità che vengano rispettate, pedissequamente, le regole vigenti in materia» che «univocamente e senza eccezione alcuna, impongono il rispetto dell'ordine cronologico di presentazione delle istanze da parte dei soggetti aventi diritto presso gli uffici competenti».

E ritengono inoltre «doveroso evidenziare che la loro azione a tutela di tutti i lavoratori non può che essere improntata a un rigoroso rispetto della legalità e del principio di uguaglianza che impone parità di trattamento nei confronti di tutti i soggetti che versano nella medesima condizione». «In tale situazione - si legge nel verbale - il rischio che la pubblica amministrazione e personalmente i dirigenti possano trovarsi coinvolti nei prevedibili ricorsi al Tar deve indurre il dirigente generale ad assicurare la correttezza procedurale».

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