Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Assenza ingiustificata, licenziato un vigile

Al dipendente della Polizia municipale, vicino alla sessantina, categoria D, è stata contestata un’assenza arbitraria e ingiustificata dal servizio nel periodo fra il 30 maggio e il 5 giugno

PALERMO. Vigile urbano licenziato per assenza ingiustificata. È la drastica decisione assunta dal collegio disciplinare del Comune, che lo scorso 5 ottobre ha proceduto al «licenzimento con preavviso dello specialistia area di vigilanza D.B.M.». Un provvedimento che fa salire a due in meno di un anno i casi di licenziamento per allontanamento dal lavoro senza una legittima giustificazione, mentre arrivano a una decina se si aggiungono le storie di assenteismo e di dipendenti finiti nei guai giudiziari per furti, aggressioni e tangenti. Segno di una stretta prevista dalla legge, ma anche rilanciata dal sindaco Leoluca Orlando, proprio all’indomani del suo insediamento: «Voglio andare sul New York Times perché voglio passare come il sindaco che licenzia chi non lavora. Colpirne uno per educarne mille».
Al dipendente della Polizia municipale, vicino alla sessantina, categoria D, è stata contestata un’assenza arbitraria e ingiustificata dal servizio nel periodo fra il 30 maggio e il 5 giugno scorsi, con l’aggravante della recidiva, perché, spiegano dagli uffici, nell’ultimo biennio si era già assentato per altri 3 giorni senza motivazione. Il dipendente, assistito dal rappresentante sindacale della Cgil Fp, ha addotto come motivazione che il medico aveva dimenticato di inviare il certificato all’ufficio, ma questa spiegazione è stata smentita dallo stesso medico. Alla fine, al collegio disciplinare non è rimasto altro che il licenziamento, come previsto, fra l’altro, anche dal decreto Brunetta, in vigore da tre anni. Con estrema probabilità il dipendente, che ha ricevuto quattro mesi di preavviso, ricorrerà al giudice del lavoro. Un’altra dipendente comunale, licenziata lo scorso dicembre per un caso molto simile, ma con un inquadramento in categoria B, ha tentato la strada del ricorso, che però è stato respinto.
Aveva fatto scalpore, invece, il caso di un portiere che lavorava al palazzo di giustizia, ma che si assentava dal lavoro senza rimbrare. Durante una di queste assenze, era rimasto vittima di un incidente, aveva chiesto il risarcimento al Comune, ma durante le pratiche assicurative Palazzo delle Aquile scoprì che proprio nel momento dello scontro risultava ancora in servizio.
Profondamente dispiaciuto per il licenziamento del vigile, ma severo nel giudizio, il comandante della Polizia municipale, Vincenzo Messina. «Queste cose mi lacerano - afferma -. Più che di assenteismo si è trattato di mancata motivazione dell’assenza. Io ho ereditato questo provvedimento disciplinare, che è una sanzione estrema, giusta, ma che umanamente non mi piace. Tuttavia, noi siamo molto attenti al rispetto delle regole e proprio noi vigili dobbiamo dare il buon esempio».

Caricamento commenti

Commenta la notizia