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Boss Gambino al processo: "Ho pagato il mio debito, la Corte mi assolva"

Torna a Palermo dopo 55 anni. Questa mattina il boss italoamericano ha partecipato alla prima udienza del nuovo processo d'appello nei suoi confronti

PALERMO. Cammina con un bastone e ha tanti acciacchi ma è perfettamente lucido Rosario Gambino, che questa mattina ha partecipato alla prima udienza del nuovo processo d'appello nei suoi confronti.
Il boss italoamericano, 70 anni, implicato in traffici di droga internazionali e coinvolto in America nell'inchiesta Pizza Connection, era stato condannato dalla Corte dìappello di Palermo il 3 dicembre 2010 a 20 anni di reclusione. Ma la Cassazione ha annullato la sentenza rinviando ad altra sezione della Corte d'appello di Palermo.
"Questa udienza mi ha fatto piacere perché vogliono fare le cose in ordine - ha spiegato Gambino -. Ho scontato il mio debito con la giustizia. Ho fatto 25 anni di carcere in America e tre in Italia. Ho passato un inferno negli Stati Uniti e poi é stato ancora peggio in Italia. Non hanno carte che giustifichino questo processo in Italia".
All'udienza hanno assistito anche la moglie di Gambino e alcuni suoi parenti. Il boss è stato scarcerato il 5 luglio scorso e gli è stato notificato l'obbligo di dimora a Palermo e il divieto di espatrio. Per Gambino, rientrato in Italia perché espulso dagli Usa nel 2009, si trattava della seconda scarcerazione dal penitenziario parmigiano. La prima risale al 25 ottobre 2011: due giorni dopo gli uomini della squadra mobile di Roma lo arrestarono in una clinica della capitale su ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dalla Corte d'Appello di Palermo.
"Per altre vicende ho già pagato - ha spiegato Gambino - Sto cercando anche di riaprire il processo in America dove mi hanno incastrato. Una volta che conclusa la vicenda in Italia mi dedicherò a quello. Se fossi diventato cittadino americano non avrei dovuto subire tutto questo".
Gambino, tornato a Palermo dopo 55 anni, dice di avere trovato una città "migliore, con più pulizia, piena di negozi e locali. Sono sbalordito di come ho trovato Palermo", dice. Nei lunghi anni negli Usa non ha perso d'occhio quello che stava avvenendo in Italia: "Mi dispiace per la morte di Falcone e Borsellino - dice -. La morte è sempre un episodio spiacevole".
Il suo avvocato, Anthony De Lisi, ha sollevato l'illeggittimità costituzionale perché a Gambino non sarebbe stato assicurato il diritto di difesa e la riapertura del dibattimento.
Il processo è stato rinviato al 6 novembre.

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