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Il giudice: Licenziamenti ingiusti, reintegrati cinque dipendenti Sma

Ricorso promosso dall'avvocato Nadia Spallitta. L'episodio avvenuto nell'ambito di un licenziamento collettivo di un intero reparto aziendale

PALERMO. Il giudice del lavoro di Palermo, con un' importante e significativa decisione, ha
accolto il ricorso di 5 lavoratori che erano stati ingiustamente licenziati, nell'ambito di un licenziamento collettivo che aveva coinvolto un intero reparto aziendale a Palermo (Sma via Ingam), disponendo l'immediata reintegrazione nel posto di lavoro ed il diritto al risarcimento dei danni». Lo annuncia in una nota l'avvocato Nadia Spallitta, che ha promosso il ricorso.
«La decisione afferma un principio - prosegue la nota - peraltro già consolidato nell'ordinamento, di tutela dei lavoratori pur in costanza di accordo sindacale che non sana
eventuali vizi della procedura, tutte le volte in cui non siano stati correttamente applicati criteri e procedure previste dagli articoli 4 e 5 della legge 223 del 91 in materia di licenziamento collettivo.
Secondo il giudice, non sussistevano nella fattispecie, elementi utili ad indicare le motivazioni che avevano indotto, la società datrice di lavoro, alla decisione di chiudere un solo punto vendita, piuttosto che un altro qualsiasi della stessa città di Palermo o della regione Sicilia, o dell'intero territorio nazionale. Inoltre, gli adempimenti procedurali previsti dalla legge, risultavano incompleti e viziati, e non spiegavano altresì le ragioni dell'impossibilità di adottare misure alternative al licenziamento, come la collocazione in altri punti vendita».
Per l'avvocato Spallitta «la sentenza ha una grande rilevanza, soprattutto in relazione alla possibilità del singolo lavoratore di far valere le sue ragioni, anche in presenza di accordi sindacali che, come nella fattispecie, sono stati siglati in carenza delle adeguate informazioni relative alle ragioni e alle esigenze tecnico-organizzative che hanno determinato la procedura collettiva».

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