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Postini in sciopero, disagi in città

Il lavoro straordinario, fermo da dieci giorni contro le prestazioni aggiuntive, rimarrà bloccato fino al 13 ottobre. Più di 200 le zone rimaste scoperte

PALERMO. Se il postino non passa da casa vostra non meravigliatevi, sono gli effetti della protesta dei postali, che dallo scorso 14 settembre hanno deciso di astenersi dalle prestazioni straordinarie.
Lo stop a lavorare durante le ore di straordinario durerà fino al 13 ottobre, ma in questi dieci giorni, secondo quanto fa sapere Cisl Poste, le zone non servite dal servizio recapito sono state 238. Una mazzata per i cittadini, che oltre a sorbirsi le code allo sportello devono fare i conti anche con i ritardi della corrispondenza. Ormai è una guerra di nervi tra sindacati e azienda sulla qualità del lavoro, sul modello organizzativo e, soprattutto, sugli organici. "Da quando è cominciata l'astensione delle prestazioni aggiuntive - spiega il segretario provinciale di Cisl Poste, Maurizio Affatigato - le zone che restano dentro quotidianamente vanno da un minimo di 25 al picco più alto di 65. Significa che la corrispondenza non viene consegnata ai destinatari per mancanza di personale. Ma è anche la dimostrazione che il servizio di recapito è organizzato dall'azienda in modo da essere garantito solo se i lavoratori svolgono lavoro straordinario".
Da anni la Cisl Poste denuncia la carenza delle risorse umane all'interno dell'azienda.
"Un servizio nevralgico come quello del recapito - continua Affatigato - non si può fondare totalmente sulla disponibilità dei lavoratori a svolgere straordinario".
Sotto accusa c'è la nuova organizzazione del lavoro. Una strategia aziendale che non convince i sindacati, al punto da far nascere il sospetto che l'obiettivo sia quello di "tagliare personale - scrive in un documento il segretario provinciale di Cisl Poste - senza investire sulla qualità del servizio da offrire ai clienti". Da poste non arriva nessuna replica a quanto affermano i sindacati.
Per il momento, la protesta è circoscritta alla semplice astensione delle prestazioni aggiuntive. Il 12 ottobre, invece, la categoria si radunerà a Roma per una manifestazione nazionale organizzata dal Slp-Cisl, Slc-Cgil e la Failp-Cisal.
I disagi comunque non riguardano soltanto il servizio di recapito. Il rischio disservizio ci potrà essere anche negli uffici postali che aprono il pomeriggio. "In questi uffici - conclude Affatigato - i servizi vengono garantiti esclusivamente grazie ai lavoratori che effettuano lo straordinario durante il secondo turno. Dal 14 settembre, fra assemblee e rifiuto dello straordinario, i tempi di attesa si sono allungati". La vertenza sindacale è abbastanza corposa e riguarda le condizioni degli uffici, le carenze del servizio, i distacchi, la mancanza di strumenti e il sistema informatico.

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