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Gesip: arrestato un operaio

In manette è finito Giacomo Giaconia. Dopo otto giorni i lavoratori hanno interrotto la protesta all'interno del Duomo. Lo conferma padre Filippo Sarullo. I manifestanti però sono determinati ad andare avanti: blocchi in giro per la città

PALERMO. Un operaio della Gesip è stato arrestato nella notte. In manette è finito Giacomo Giaconia e pare che in passato sia stato già diffidato dalla questura dal partecipare a proteste di piazza.


Intanto gli operai della Gesip, dopo otto giorni di occupazione della cattedrale di Palermo, hanno deciso intorno alle 7 di questa mattina di interrompere la protesta all'interno del Duomo. Sono 1.805 i dipendenti della partecipata dal Comune senza paga e senza lavoro dal primo settembre per la mancata proroga al contratto di servizio tra la società e il Comune. Ma la protesta continua in strada.


«Mi hanno chiamato per comunicarmi la loro decisione - dice padre Filippo Sarullo - Sono arrivato in cattedrale prima della celebrazione della messa e gli operai mi hanno chiesto di fare un giro per la chiesa per verificare se fosse tutto in ordine. Non ci sono stati danni». La zona monumentale del duomo (dove ci sono le tombe dei re normanni) che in questi giorni per motivi di sicurezza è stata interdetta a turisti e visitatori, è stata riaperta. «Ho offerto loro la colazione al bar - prosegue il parroco - e poi sono andati via».


Ma i manifestanti sono determinati ad andare avanti: «Abbiamo voluto interrompere l'occupazione - dice Pietro Giannotta della Cisal - per evitare strumentalizzazioni, continueremo con altre forme e adesso decideremo quali». Intanto, dopo i blocchi stradali di ieri a macchia di leopardo in tutta Palermo, davanti Palazzo delle Aquile, sede del Comune,
una cinquantina di operai sta bloccando via Maqueda. Per impedire ai manifestanti di proseguire verso corso Vittorio Emanuele e verso la zona della stazione, a circondarli ci sono due cordoni di polizia con gli agenti schierati in tenuta antisommossa. Oltre ai lavoratori della Gesip, in piazza c'è anche un gruppo di giovani dei centri sociali.

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