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Posteggiatori abusivi a Palermo, cinque euro prima dell’acchianata

Il business illegale vicino alle prime rampe che portano al santuario a Monte Pellegrino. I vigili: tornano appena le pattuglie si allontanano

PALERMO. Nella settimana dei festeggiamenti per Santa Rosalia il costume e il malcostume hanno viaggiato a pochi metri di distanza. Ieri mattina, nell'ultimo giorno dedicato alla Santuzza, molti palermitani, fin dalle prime ore del mattino, hanno percorso le rampe di Monte Pellegrino per arrivare al santuario.
C'è chi è arrivato in via Pietro Bonanno con l'autobus per poi cominciare la scalata a piedi. E chi, invece, ha deciso di arrivare in macchina, posteggiarla e andare verso la Santuzza per pregare e pronunciare le proprie promesse e richieste.
Per quest'ultimi una brutta sorpresa, appena aperto lo sportello dell'automobile. Nello spazio trasformato in parcheggio in largo Antonio Sellerio, a due passi dalla prima rampa, ecco che erano subito pronti a entrare in azione i posteggiatori abusivi. Cinque euro, la tariffa richiesta per lasciare la macchina. Per gli abusivi, dunque, il rito dell'"acchianata" si trasforma in un'invitante occasione per fare affari. E che affari, se si considera che ieri mattina, intorno alle 10, c'erano già circa cinquanta macchine parcheggiate in quest'area e nella strada attorno. Dalle testimonianze di alcuni automobilisti, inoltre, è emerso che negli ultimi giorni il listino dei prezzi è stato variabile, a seconda dell'affluenza e si partiva da un minimo di tre a un massimo di cinque euro.
A questi posteggiatori, inoltre, non manca l'ingegno. Nei giorni più caldi dell'acchianata, il 3 e il 4 settembre, non si sono fatti vedere. Spariti, come dei fantasmi. Erano proprio i giorni in cui le pattuglie della polizia municipale hanno effettuato i controlli in zona, come ha spiegato il comandante dei vigili urbani, Vincenzo Messina. «Il 3 e il 4 settembre non c'era nessuna traccia di parcheggiatori abusivi in questa stessa zona dove erano presenti, invece, domenica. Nel fine settimana - continua Messina - non ci siamo stati e ne hanno subito approfittato per uscire allo scoperto».
Ma le sorprese per i palermitani che ripetono ogni anno il rito dell'acchianata non finiscono qui. La lunga salita, resa ancora più faticosa da una domenica di settembre quanto mai estiva, si è trasformata in una sorta di percorso a ostacoli. Cartacce, bottiglie di plastica, pezzi di cartone. Ma ci sono anche preservativi usati che vengono abbandonati lungo le rampe che portano al santuario.
Spesso, così, la pulizia non dura neanche ventiquattro ore, come hanno raccontato gli operatori di Amia Essemme, presenti ogni giorno sul posto per ripulire.
«Che Santa Rosalia possa vegliare su questa città che sta attraversando un periodo davvero difficile», dice Giovanna Rinaudo, incontrata ieri mattina quando è appena riscesa dall'acchianata. «I palermitani sono in difficoltà. Ogni giorno c'è sempre più gente che perde il lavoro. Proviamo ad affidarci anche alla nostra Santuzza, affinché le cose possano cambiare», afferma invece Rosario Compagno.
Di fronte a episodi del genere, dunque, non c'è da sorprendersi se la prima richiesta dei fedeli fatta a Santa Rosalia, oltre alla cura per i propri cari, è quella di proteggere la città afflitta da mille mali, in particolare quella dell'emergenza lavoro, come si legge nelle cronache di questi giorni.

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