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Gesip, arrivano i soldi ma il ministro avverte: "Chiudete entro l'anno"

I 5 milioni di euro saranno erogati presto per pagare gli stipendi di settembre, ma Barca è stato fin troppo chiaro nella telefonata ad Orlando. E domani giornata campale con la giunta che potrebbe decretare quanto chiesto da Roma e Orlando che incontra i sindacati

PALERMO. I cinque milioni arriveranno presto. Serviranno per pagare gli stipendi di settembre e tenere in vita altri 30 giorni la Gesip. Ma il ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca, nell’impegnarsi a rilasciare la seconda tranche dei soldi promessi all’allora commissario straordinario Lauisa Latella, è stato fin troppo chiaro col sindaco Orlando. Vi diamo i soldi ma vi chiediamo l’impegno a chiudere la Gesip entro il prossimo 31 dicembre, avrebbe detto più o meno Barca venerdì sera al telefono.
Insomma, è arrivata la boccata di ossigeno. Ma niente di più di una boccata. Primo effetto: si chiude - e il ministro lo ha ribadito - il canale della Protezione civile quello attraverso cui il Comune ha ottenuto 10 milioni. Secondo effetto: la lettera del «tutti a casa dal primo settembre» del commissario liquidatore della partecipata Giovanni La Bianca al momento viene accantonata. Pronta tuttavia, come fanno sapere dalla società, ad essere ripescata a fine settembre qualora non si riescano a trovare i soldi per andare avanti. Insomma non c’è da stare allegri. Per i mille e ottocento dipendenti la sorte resta incertissima.
E la vertenza, senza ulteriori novità, rischia di infiammarsi di nuovo praticamente ad ottobre, alla vigilia delle elezioni regionali. Un’altra giornata campale sarà quella di domani. A tarda mattinata dovrebbe esserci una giunta che potrebbe deliberare quanto richiesto dal ministro Barca, ovvero l’impegno a chiudere Gesip a fine anno. Poi alle 14.30 l’incontro di Orlando con i sindacati. Anche se in un primo momento era stato annunciato un incontro con i lavoratori che aveva fatto storcere il naso ai sindacalisti.
E ieri in un nuovo comunicato Orlando ha precisato: «Domani alle 14.30 non ci sarà un’assemblea. Se avessi voluto incontrare tutti i lavoratori sarebbe stato scelto un luogo più idoneo e più capiente. Nessuno quindi si lanci in interpretazioni fantasiose. Tuttavia se qualche singolo lavoratore vorrà partecipare al di fuori del proprio orario di lavoro, non troverà, nei limiti della capienza della sala, la porta chiusa. La situazione della Gesip è delicata e in continua evoluzione, richiede il massimo di confronto e dialogo fra tutti coloro interessati a garantire servizi essenziali per la città».
Ma a parte il sindaco ieri, complice forse il fine settimana, non ci sono state dichiarazioni ma solo telefonini che squillano a vuoto. Oltre al silenzio «rumoroso» di Palazzo delle Aquile. Non una frase, nè una parola da parte dei consiglieri comunali sulla vertenza. I nodi irrisolti sono così sostanzialmente due: come proseguire l’attività nei tre mesi rimanenti del 2012, da ottobre in poi?. E, soprattutto, quale assetto dare alla Gesip nel 2013? Qui il buio è totale. La legge al momento non consente vie d’uscita.
E anche l’incontro del 30 tra Orlando e alcuni ministri del governo Monti prevede come tema centrale Palermo e il suo possibile sviluppo. Non c’è un’agenda Gesip. Ma c’è da giurare che il nome della partecipata verrà fuori durante la riunione.

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