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Palermo, protesta Gesip: "Pronti ad andare a Roma"

Oggi il consiglio dei ministri in cui si discuterà l'ipotesi di uno stop all'erogazione dei servizi e al pagamento degli stipendi a partire dal primo settembre: la proroga al contratto di servizio tra l'azienda e il comune scade il 31 agosto. Allarme per i 1800 dipendenti: "Bloccheremo la Capitale"

PALERMO. Ore di lunga attesa per i lavoratori della Gesip che attendono l'esito del prossimo consiglio dei ministri, fissato per oggi, nel quale pare che il ministro Cancellieri affronterà la vertenza Palermo (e quindi anche Gesip) e quella di altre città del Meridione che vivono situazioni economici che rasentano il dissesto finanziario.
Il segretario generale di ASIA, Salvo Barone, e il segretario dell'UGL, Antonio Mercante, anche loro dipendenti Gesip, precisano che “qualora gli interventi del Governo centrale non dovessero soddisfare pienamente le nostre aspettative - ovvero salvaguardia totale dei livelli occupazionali e delle retribuzioni - a Roma sentiranno forte la nostra protesta. Non permetteremo a nessuno di effettuare un solo licenziamento. E' inconcepibile che un Governo centrale, per un problema probabilmente tutto di natura politica, metta a rischio il dissesto finanziario della quinta città d'Italia. Occorre sicuramente una presa di coscienza sulla attuale situazione economico/finanziaria cittadina che certo, non è da attribuire al sindaco Orlando. Per l'ennesima volta, alcuni pseudo politici e/o tecnici politicizzati, cercano di sfruttare la povera gente solo per scopi puramente elettorali. Si crea un problema, o addirittura si costruisce “ad hoc”, proprio perché lo stesso che lo ha causato lo risolva e si erga a salvatore della patria. Anche questa volta nessuno strumentalizzi la vertenza Gesip e il futuro di 1800 famiglie. Saremo pronti a tutto ma sicuramente senza creare disagi ai palermitani: la protesta va fatta tutta a Palazzo Chigi, anche da soli.




Intanto un gruppo di operai della Gesip, la società che si occupa di servizi per il comune di Palermo, ha manifestato davanti a palazzo delle Aquile. L'iniziativa è stata organizzata dai sindacati contro l'ipotesi di uno stop all'erogazione dei servizi e al pagamento degli stipendi a partire dal primo settembre prossimo, come comunicato in una nota ai 1.800 dipendenti dal commissario liquidatore della società, dal momento che la proroga al contratto di servizio tra la Gesip e il comune scade il 31 agosto prossimo. "Vogliamo incontrare il sindaco - dice Pietro Lo Cicero della Filcams Cgil - non possiamo andare avanti con proroghe perpetue al contratto di servizio. Senza la Gesip la città non avrà garantiti servizi essenziali da quelli cimiteriali alla pulizia delle strade e degli uffici. Chiediamo una soluzione alla vertenza che riguarda 1.800 famiglie". "Speriamo che il consiglio dei ministri - prosegue - di domani affronti la questione".

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