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Regionali, patto tra Crocetta e i finiani

L'ultima parola dovrà essere detta però dai partiti, che nei prossimi giorni avvieranno una serie di confronti per superare l’ostacolo rappresenato dai lombardiani alleati di Fli

PALERMO. Fabio Granata chiama Rosario Crocetta. E il candidato di Pd e Udc apre le porte al finiano. Ma l’ultima parola dovrà essere detta dai partiti, che nei prossimi giorni avvieranno una serie di confronti per superare l’ostacolo rappresenato dai lombardiani alleati di Fli. Nel giorno in cui cominciano le prove per ricomporre il Nuovo Polo, dopo l’uscita di scena di Raffaele Lombardo, nel centrodestra il Pdl potrebbe ricompattarsi attorno alla candidatura del rettore dell'Università di Palermo, Roberto Lagalla, che il leader di Grande Sud, Gianfranco Miccichè, si dice sicuro di poter battere. Ma il rettore al momento non sembra intenzionato a intraprendere questo percorso se non davanti a una larga coalizione.



I finiani intanto sono vicini all’accordo con Crocetta. Il patto si basa su vincoli: il codice etico per tutti i candidati e un programma innovativo su territorio, ambiente, sviluppo, legalità e cultura. «Con queste premesse siamo disponibili - afferma Granata - a trovare convergenze come Nuovo Polo tra la mia candidatura e quella di Crocetta, superando veti immotivati e legati al passato recente». Un appello che Crocetta vede di buon occhio. «Dico di sì a Granata, che stimo personalmente, ma il Nuovo Polo intanto discuta con Pd e Udc». A dividere, infatti, sono i veti dei partiti. C'è da superare l'ostilità dei democratici e dei centristi nei confronti degli eredi di Lombardo. Ma la composizione di «liste pulite» potrebbe essere il punto d’incontro per costruire una grande coalizione. «Oggi credo che tutte le forze politche dovrebbero trovare un terreno franco di confronto e dialogo - afferma Crocetta - per sancire una discontinuità col sistema di potere che ha distrutto la Sicilia. Faccio un appello ai partiti perché superino pregiudizi di posizione». L'Udc ci proverà lunedì a Catania, ma difficilmente riuscirà ad aprire anche al Nuovo Polo, che vorrebbe presentare una lista unica che inglobi finiani, ex Mpa, Mps e Api. Il Pd non esclude la possibilità di accogliere l’appello di Granata. Ma «i finiani rompano con Lombardo ed escano dalla giunta. Solo dopo verificheremo se ci sono le condizioni per un confronto costruttivo», afferma il segretario regionale dei democratici, Giuseppe Lupo. Se i tentativi di mediazione non dovessero andare a buon fine allora il Nuovo Polo potrebbe proporre il ticket Granata-Russo.



Nel centrodestra, il Pdl potrebbe ricompattarsi attorno alla candidatura di Lagalla. Un nome che è stato già proposto a Silvio Berlusconi e ad Angelino Alfano. Il via libera alla candidatura del rettore con l’esponente de La Destra, Nello Musumeci potrebbe arrivare da Roma nei primi giorni della prossima settimana, quando l’ex premier tornerà dalle vacanze. Ma Lagalla avrebbe già fatto sapere di essere disponibile a candidarsi solo in un’ampia coalizione in cui convergano i moderati. Se così non fosse non sarebbe disponibile a lasciare il rettorato.



La candidatura di un tecnico, che unisca le varie anime del Pdl, non piace all'ex ministro Stefania Prestigiacomo, che continua a sponsorizzare Miccichè: «Per la Regione ci vuole un governo politico - ha ribadito -. Ed il centrodestra deve ritrovare l’unità intorno a una candidatura di prestigio, con personalità». E le fa eco il leader di Grande Sud, Gianfranco Miccichè, che non rinuncia alla candidatura: «Se fosse stato presentato un candidato migliore di me avrei fatto un passo indietro. Ma Lagalla non lo è. Il tecnico non ha idea di cosa succede nel territorio perché non va in giro a cercare voti». Infine, una sferzata al Pdl, che «aveva tutta la legittimità di scegliersi il candidato e devo dire che è stato ridicolo l'assalto nei miei confronti dopo che loro stessi, venti giorni fa, mi hanno chiamato in causa. Se evitavano di chiamarmi facendomi perdere tempo era meglio».

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