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Formazione, dipendenti a lezione da altri enti

Via libera alla graduatoria per 370 progetti. Stanziati quasi 40 milioni per le imprese. Corsi anche per il personale dell’Amia di Palermo

PALERMO. Dipendenti della formazione a lezione da altri enti di formazione per capire come superare la crisi in cui versano. E poi corsi di aggiornamento per call center e pure per l’Amia, l’azienda che si occupa di raccolta e smaltimento dei rifiuti a Palermo che si trova in amministrazione straordinaria. Sono i contenuti di alcuni dei 370 progetti di formazione alle imprese che saranno finanziati dalla Regione. L’assessorato alla Formazione ha stilato una prima graduatoria e ha bocciato 45 progetti. L’iter per concedere i finanziamenti continua e probabilmente vedrà un’ulteriore sfoltita delle iniziative, anche perchè a disposizione ci sono 39 milioni ma gli hanno avanzato richieste per oltre 77 milioni.
L’elenco dei progetti è casto. L’ente per la promozione e formazione professionale e per lo sviluppo siciliano di Palermo, chiede quasi un milione per due progetti. La Solco di Roma, invece, è a caccia di 466 mila euro per curare la formazione dei dipendenti dei call center dell’Alicos.
La cooperativa Prospettiva 2000 di Bagheria ha presentato istanza per 500 mila euro per formare i dipendenti dell’Amia, l’azienda che si occupa di raccolta e smaltimento dei rifiuti a Palermo che si trova in amministrazione straordinaria. Ma l’ex municipalizzata, che si trova con le casse vuote, dovrà versare un contributo di 300 mila euro per il servizio.
C’è poi la Cosmopolis di Gangi che ha chiesto un milione di euro. Sono 645 mila euro, invece, quelli chiesti dalla «Vi.Ma» di Siracusa. Una serie di interventi riguarda inoltre la formazione professionale per favorire il «rinnovamento aziendale». È il caso dell’associazione Europass, che chiede alla Regione 500 mila euro per l’aggiornamento e la riqualificazione dei dipendenti dello Ial, ente di formazione professionale ceduto dalla Cisl a un gruppo che fa capo agli ex Margherita del Pd. Lo Ial, invece, dovrebbe sborsare 448 mila euro. L’Ilpav Spa di Vittoria punta a un investimento di 67 mila euro per la figura di «addetto al magazzino, alla lavorazione dei prodotti e all'uso del muletto».
Intanto è scontro tra la Uil e il dirigente della Formazione, Ludovico Albert. L’assessorato ha firmato un accordo con i sindacati che costringe gli enti, dal primo agosto, a non far gravare i formatori sulla cassa integrazione ma sull’Avviso 20, che sposta il sistema sui fondi europei. Per la Uil, che non ha firmato il documento, si tratta di un atto «illegittimo. I lavoratori degli enti sono già in cassintegrazione nella data in cui è stato firmato quell’accordo - spiega il segretario generale della Uil, Claudio Barone - e non lo si può rendere retroattivo. Motivo per cui nei primi 10 giorni del mese devono essere ancora valutati come in cassaintegrazione».

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