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Orlando scrive a Monti: "L'ombra della mafia dopo il rogo a Bellolampo"

Il sindaco di Palermo chiede l'intervento del governo "sotto il profilo finanziario e gestionale, al fine di contrastare e prevenire pesanti condizionamenti della criminalità organizzata e pericoli per la salute dei cittadini e per l'ordine pubblico". E alcune gare per la raccolta rifiuti sono andate deserte

PALERMO. In una lettera al premier Monti e ai ministri Cancellieri e Passera, il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, chiede l'intervento del governo "sotto il profilo finanziario e gestionale, al fine di contrastare e prevenire pesanti condizionamenti della criminalità organizzata e pericoli per la salute dei cittadini e per l'ordine pubblico" a seguito dell'incendio doloso nella discarica di Bellolampo.
"La ormai pluriennale crisi finanziaria e gestionale della Azienda di Igiene Ambientale (Amia), sottoposta ad amministrazione straordinaria all'interno di una procedura pendente da circa due anni avanti il Tribunale fallimentare di Palermo - scrive Orlando che sollecita un incontro al governo - é in questi giorni apparsa in tutta la sua gravità ed ha assunto ormai caratteri di vera e propria emergenza, e ciò a seguito del noto incendio considerato di natura dolosa, che ha interessato la discarica di Bellolampo, ne ha determinato la tuttora perdurante chiusura e che non consente, allo stato, di disporre di dati certi sulla riapertura".
"Nonostante gli sforzi degli operatori addetti al servizio e di talune istituzioni competenti, non si profila in tempi brevi un ritorno alla normalità" aggiunge il sindaco. "I condizionamenti e i concreti rischi di infiltrazioni della criminalità organizzata - prosegue Orlando - possono già riscontrarsi  anche nella difficoltà di reperimento di mezzi aggiuntivi per il trasporto dei rifiuti a discarica, e ciò a seguito di gare appositamente esperite ed andate deserte".

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